Il capo del governo tunisino chiede al Parlamento finanziamenti eccezionali per sfide eccezionali ed esprime il desiderio di creare uno Stato democratico, non teocratico.

Intervista: Hamadi Jebali, un garante della democrazia tunisina?

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/16090674/n003-0204-it_mf.srt

Hamadi Jebali,  Lei è Presidente del governo della Tunisia.

Van Rompuy, il Presidente del Consiglio,

e i deputati le hanno chiesto  delle garanzie...

La cito: "delle garanzie da parte  delle autorità tunisine

che rendano irreversibile la trasformazione  democratica del paese."

E' la chiave per una maggiore  cooperazione con l'Europa.

Questa domanda è frutto dei dubbi che ci  poniamo. Capisce che vi siano dei dubbi?

Non ho visto dubbi.  Non mi è arrivata la richiesta di garanzie.

Diciamo che vi sono dei timori giustificati  da parte dei nostri amici.

Timori non solo per l'Europa,  ma anche per la Tunisia.

La correggo quindi.  Nessuno mi ha chiesto delle garanzie.

che il governo agisca con fermezza.  E' vero.

Lo abbiamo chiesto a noi stessi.  Il popolo ce lo ha chiesto.

Ma abbiate fiducia, lo abbiamo già fatto  e continueremo a farlo.

Stiamo agendo con fermezza  contro tutte le violazioni alle leggi

e soprattutto contro l'uso della violenza  contro il popolo.

Per noi, non si tratta di una garanzia,  ma di una cooperazione.

Il 23 ottobre 2011,  i tunisini sono andati a votare.

E' passato un anno,  eppure ancora non vi è una costituzione

sebbene fosse stata promessa  in tempi rapidi.

Lei ha parlato anche dei diritti degli uomini  e delle donne. Cosa si aspetta?

Scrivere una costituzione in un anno  è una cosa bella e auspicabile,

Dobbiamo agire insieme  e procedere più velocemente.

L'importante è mettersi d'accordo.  Vi è un consenso nazionale

e fissare un'agenda  con il consenso dei partiti.

Spero che accelereremo  in modo da terminare il lavoro.

Quest'appello è rivolto  all'Assemblea costituente e non al governo.

Ma il governo ha anch'esso  un ruolo importante

e ha l'opportunità di creare  delle dinamiche tra le varie parti coinvolte.

E' difficile creare una dinamica  quando si assiste a molta violenza.

A maggio, ha detto  - riprendo le sue parole...

Ha attribuito le recenti violenze ai salafiti.

"Diffondete un messaggio falso  dell'Islam che spaventa la gente

e i tunisini ne hanno abbastanza.  Agiremo con la forza della legge."

Oggi, la situazione non è diversa. Abbiamo  visto cosa è accaduto il 14 settembre

La Tunisia non vive  sotto la pressione continua delle violenze.

nel rispetto della legge e delle libertà.

Agiamo e abbiamo agito  con fermezza contro ogni violenza.

Può darci delle cifre di questa solidarietà

considerato che nel sud della Tunisia  la disoccupazione supera il 50%?

Cerchiamo sempre il supporto  dei nostri amici e dei nostri alleati,

un apporto più deciso e diretto  e anche più rapido.

Il 2013 sarà un anno difficile,  un anno fondamentale

che ha delle scadenze concrete  per la costituzione, per le elezioni,

e soprattutto per risolvere  gli urgenti problemi socio-economici

in particolare nelle zone più svantaggiate.

Parliamo in breve della Primavera araba  iniziata in Tunisia.

La situazione della Siria è catastrofica.

Dovrebbe dimettersi  e andare via il prima possibile