L'UE ha perso definitivamente la partita con la Russia giocata sull'alleanza con l'Ucraina? Elmar Brok esprime il proprio parere.

Kiev a un bivio: quale strada imboccherà l'Ucraina?

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/16456042/n003-0273-it.srt

Elmar Brok, domenica  è tornato dall'Ucraina, da Kiev.

Com'è la situazione?  -Molto precaria e pericolosa.

È chiaro che il Presidente Yanukovich  ha optato per la Russia

contro il volere  della maggioranza della popolazione.

Non so come si possano riconciliare  queste due posizioni.

Spero che il Presidente si incontri  con gli altri al tavolo dei negoziati

rispettando il volere della popolazione  che spinge per l'UE.

Centinaia di migliaia di persone  hanno manifestato questa settimana.

Per molti manifestanti è stata una delusione

la lentezza di Bruxelles  nel dare una risposta.

Per questo molti eurodeputati del PPE  si sono recati sul posto

È il momento di una visita  anche di Catherine Ashton

per cercare di mediare tra i contendenti

per garantire  un processo democratico e pacifico.

Per alcuni suoi colleghi,  la Russia ha portato a casa una vittoria

Si tratta di una battaglia,  non della guerra.

Spero che il governo  ascolterà la popolazione,

e la libertà, la modernizzazione economica  e le condizioni di vita migliori

risultanti da interessi economici unilaterali  di un piccolo gruppo di ucraini.

l'Ucraina deve poter decidere da sola  senza un'interferenza europea.

Sono grandi e vaccinati  per decidere da soli. Cosa ne pensa?

È vero, ed è quello che sta succedendo.

Le decisioni devono essere prese a Kiev,  non a Bruxelles o a Mosca.

Sono convinto che la popolazione ucraina  prenderà la decisione giusta.

Noi possiamo solo fare la nostra offerta.

Nessuno ha il diritto di interferire  nelle decisioni sovrane di un popolo

come ha fatto la Russia ricorrendo a misure  commerciali, boicottaggi, prezzi dell'energia

e impedendo al paese di prendere decisioni  in autonomia, come successo in Armenia.

Il Presidente Yanukovych  voleva un accordo sui dazi...

No. Dall'UE avrebbe ottenuto un accordo  di libero scambio più vantaggioso,

ma teme le pressioni della Russia,  che ha già causato molti danni.

La politica di Putin  mira a riportare l'impero russo.

È questo il suo scopo.  I fattori commerciali sono marginali.

La Russia vuole riportare l'impero degli Zar.

Per questo Mosca cerca di riprendere  il controllo sulle ex repubbliche sovietiche.

In Ucraina, soprattutto a Kiev,  si teme che la situazione possa precipitare.

Fino a che punto siete disposti a intervenire  se ciò dovesse avvenire?

La decisione  tocca al popolo ucraino, non a me.

Il popolo teme di finire nuovamente  sotto la dominazione russo-sovietica.

I cittadini ucraini  temono di perdere la libertà.

Dobbiamo affrontare  la situazione seriamente.

Si sente dire spesso che l'UE  abbia esagerato nel tentare di proteggerla

perché era un compito che spettava  al sistema giudiziario ucraino.

Secondo tutti gli esperti giuristi  e la Corte europea per i Diritti dell'Uomo

il sistema giuridico ucraino non è libero.

Indipendentemente dal caso Tymoshenko  serve una riforma del sistema giuridico

per cui il Pubblico ministero  abbia più potere dei giudici.

Lo stato di diritto è un prerequisito  per lo sviluppo di un paese.

Se rinunciamo alla democrazia  e allo stato di diritto,

non ha più senso  continuare a parlare di valori.

È disposto a garantire al popolo ucraino

la prospettiva dell'entrata nell'UE  se l'Ucraina non ci volta le spalle?

È un processo  che si sviluppa bilateralmente.

L'Ucraina non riesce a soddisfare i requisiti  per un accordo di Associazione.

In seguito potremo parlare  dei passi successivi.

Non ha i requisiti  per diventare un paese candidato.

La capacità di sviluppo è insufficiente  dal punto di vista politico e non solo.

Si può pensare a una soluzione intermedia  come quella adottata in Norvegia,

La Norvegia ha accesso al Mercato Unico  e fa parte dell'area di Schengen.

La via per l'UE  va percorsa passo dopo passo.

Dipende dalle potenzialità e volontà  di un paese, e dalle capacità dell'UE.

Elmar Brok, grazie per questa intervista.