I tassi di disoccupazione sono alle stelle e gli utenti dei social media interrogano i deputati Phil Bennion e Inês Zuber per capire quali soluzioni propongono per rendere più stabile il mercato del lavoro.

Hangout: alla ricerca di una via d'uscita dalla disoccuupazione

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/16432308/m004-0096-it.srt

Benvenuti al Google Hangout di EuroparlTV  al Parlamento Europeo di Bruxelles.

L'argomento di oggi?  La disoccupazione.

La situazione è drammatica,  26 milioni di cittadini UE sono senza lavoro.

E l'UE ha organizzato programmi  e iniziative, ma funzionano?

Cos'altro si può fare per invertire il trend?  Forse migliorare l'istruzione?

Con me ci sono la deputata portoghese  della sinistra unitaria Inês Cristina Zuber

e il liberale britannico Phil Bennion.  Benvenuti a entrambi.

Chi ci sta seguendo può intervenire  attraverso l'hashtag #EPHangout

e sulla pagina Google+ del Parlamento  oppure su Facebook o Twitter.

Bene, cominciamo con la prima domanda.  Vi sottopongo un caso.

Sono un avvocato e sono senza lavoro  da due o tre anni.

ma non trovo lavoro,  anche se continuo a fare colloqui.

Ora sto finendo i miei risparmi  e non so che fare.

Mi trasferisco all'estero sfruttando  uno dei vari programmi dell'UE?

Quali sono le soluzioni? Prima le signore.

A partire dal prossimo anno sarà attuato  lo Youth Guarantee Scheme,

un meccanismo  che noi speriamo sia efficace

e che si propone di aiutare  i giovani fino ai 30 anni.

È un meccanismo che gli stati membri  potrebbero utilizzare

non restino senza fare nulla  per più di quattro mesi,

ossia che non restino fuori da un corso  di studi oppure senza un lavoro.

È un modo pratico per finanziare i giovani  e cercare di creare posti di lavoro.

Il problema, la domanda che mi pongo è:  che tipo di posti di lavoro si creeranno?

oppure di soluzioni più solide per il futuro  dei giovani? È questo il punto.

E c'è anche un altro problema: non abbiamo  grandi fondi per questo meccanismo.

Abbiamo solo sei miliardi di euro  da spalmare nei prossimi sette anni.

sono inserita in un programma per i giovani,  ma se ho 32 anni cosa posso fare?

Lo Youth Guarantee Scheme si ferma,  o si fermerà fino ai 30 anni,

Ma Inês ha ricordato che il programma  ha fondi ridotti, appena sei miliardi

perché tutto il bilancio UE è molto ridotto.

Quindi la questione è demandata  ai singoli stati.

direi che, in quanto avvocato qualificato,

è in una posizione più forte rispetto  alla maggioranza dei giovani disoccupati,

Lei ha maggiori qualifihe e un'altra cosa  che può fare è dedicarsi al volontariato.

Nel Regno Unito abbiamo  il Citizens Advice Bureau,

in cui giovani avvocati  si mettono a disposizione dei cittadini.

In questo modo accumulano esperienza  e prendono contatto con l'ambiente.

Se si è disoccupati da un po', il consiglio è:  fare tutto il possibile e immaginabile.

Ora rispondiamo alla domanda  di una spettatrice.

Herlinde della Social Platform,  buongiorno.

Grazie per averci ospitato  in questo Google Hangout.

Al momento si parla molto della creazione  di posti di lavoro e la nostra domanda è:

Perché avere un impiego non è più garanzia  di un reddito adeguato.

In alcune delle economie  più sviluppate d'Europa

ci sono lavoratori pagati 55 centesimi all'ora.

D'altra parte, rileviamo un aumento dei  contratti a tempo determinato, mini-jobs,

contratti a zero ore, volontariato, part-time,  sistemi improntati sulla flessibiltà.

un certo standard di qualità  dell'occupazione nell'UE?

Lasciamo rispondere i deputati.  Cominciamo da lei.

- Sono circa 5 o 6 domande.  - Sì, sono parecchie.

Riguardo al salario minimo,  la questione è di pertinenza nazionale.

Nel Regno Unito abbiamo un salario minimo  di 6,3 sterline, ossia circa 7,5 euro all'ora.

Sta funzionando bene, ma il salario minimo  dev'essere stabilito a livello nazionale,

non si può avere la stessa cifra  in Grecia e Finlandia.

In quel caso nessuno avrebbe un lavoro  in Grecia.

Quindi il tema è di competenza dei singoli  stati. Ma se si alza troppo il salario minimo,

si mina la competitività internazionale.

Dobbiamo ricordarci che siamo  in concorrenza con Cina e India,

posti del mondo  in cui il costo del lavoro è inferiore.

- Dobbiamo concentrarci...  - Non è una giustificazione.

No, non dobbiamo giocare al ribasso,  dobbiamo puntare sulla qualità.

Herlinde ha parlato anche  di contratti a zero ore.

- Ci sono zone d'ombra su quei contratti.  - Sì, è vero.

Alcuni ritengono  che aprano allo sfruttamento.

In Gran Bretagna stiamo lavorando  per introdurre norme

Ma per alcuni lavoratori specializzati  sono contratti ideali.

Perciò vietarli del tutto è sbagliato,  occorre definirli meglio.

Rispetto alla flessibilità  del mercato del lavoro,

sono invece un ottimo strumento,  perché creano opportunità di lavoro.

La risposta non è la protezione totale  del mercato del lavoro:

così si tutela solo chi ha già un impiego  impendendo di fatto il licenziamento,

mentre chi cerca lavoro non lo troverebbe,  perché non lo assumerebbe più nessuno.

La spettatrice diceva che,  anche se le persone sono qualificate,

si vedono proporre contratti  che non offrono alcuna garanzia.

Non ci sono più garanzie,  non si possono più dare.

È vero, ormai... Non si tratta più  di avere qualifiche o meno.

Per esempio, in Portogallo abbiamo  lavoratori altamente qualificati,

come ad esempio persone laureate  che insegnano all'università

e che hanno contratti rinnovati ogni 5 mesi

solo per evitare di pagare  le ferie estive o il periodo di Natale.