Dopo essere sfuggite al giogo dello Stato islamico, Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar sono diventate il simbolo delle sofferenze degli yazidi. Un commovente ritratto delle due donne insignite del Premio Sakharov 2016 per la libertà di pensiero.

Premio Sakharov 2016: Due donne yazidi raccontano la loro storia al mondo

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/11619291/N001-161205-001-IT.srt

Lamiya Aji Bashar sta cercando di tornare a condurre una vita normale. 

6 mesi dopo essere fuggita dal giogo dello Stato islamico, 

Le mie sorelle si prendono sempre cura di me, 

Scherzano e fanno cose buffe per farmi ridere e rendermi felice.

 È una sicurezza che ha fatto tornare il sorriso sulle labbra di Lamiya.##@#

Nadia Murad, nel frattempo, viaggia in tutto il mondo per raccontare la sua storia.

A soli 23 anni ha perso i suoi sei fratelli e la madre nel conflitto.

Si dedica anima e corpo affinché il massacro della minoranza Yazidi in Iraq

Sto dedicando la mia vita a questa causa,

viaggiando, diffondendo questo messaggio.

Non avremo mai una vita finché esisterà lo Stato islamico.

Ed è a questa causa che ho dedicato la mia.

Sia Nadia Murad che Lamiya Aji Bashar vengono dal villaggio di Kocho,

il loro villaggio è stato attaccato dallo Stato islamico. 

Le donne sono state costrette a convertirsi all'Islam

e sono state vendute come schiave del sesso.

Un massacro che ha portato alla fuga di centinaia di migliaia di Yazidi iracheni.##@#

Lamiya ha passato 20 mesi in balia dello Stato islamico. 

Durante la fuga dai suoi aguzzini è incappata in una mina antiuomo 

osserva le foto della sua vita precedente.

Non ha ancora avuto notizie dei suoi genitori. 

E il suo fratello minore si trova ancora in Iraq

dopo che uno zio ha pagato lo Stato islamico per la sua liberazione.##@#

Mi piacerebbe molto spiegare cosa mi è successo laggiù, 

non solo per me stessa, ma perché gli altri,

le altre donne, non vengano ma più trattate così,

perché una cosa del genere non possa mai più accadere a noi Yazidi.##@#

Raccontare la sua storia perché non si ripeta

È riuscita a scappare grazie all'aiuto di un vicino.

Nominata ambasciatore speciale ONU per le vittime del traffico umano, 

Nadia è diventata una figura di spicco all'interno della comunità Yazidi. 

Ho visto migliaia di rifugiati affrontare 

gli stessi orrori vissuti da me e dalla mia famiglia.

So anche che lo Stato islamico ci sta ancora cercando, per sterminarci.

Questo pensiero è ciò che mi dà forza,

Per il loro coraggio e le battaglie che stanno combattendo per la comunità Yazidi,

il Parlamento europeo ha insignito Lamiya e Nadia del Premio Sakharov 

3.000 donne Yazidi sono ancora tenute prigioniere 