Budget europeo 2011 - Alain Lamassoure continua a sperare in un accordo tra il Parlamento e il Consiglio, ma prevede compromessi da parte degli Stati membri in futuro.

L'intervista: la posta in gioco è di 130 miliardi di euro

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/15259889/n003-0087-it.srt

Il Parlamento sta per votare  la proposta per il budget 2011 per l'UE.

Il problema è che per gli Stati membri  che finanziano l'Unione

si tratta di una cifra troppo elevata,  mentre per il Parlamento è il minimo.

Come ha detto,  il problema in questo momento

è che il budget europeo  è finanziato dai contributi nazionali,

ma dato che quest'anno  i budget nazionali sono in crisi

i governi non possono  aumentare i loro contributi.

Vorrebbero un budget pari a zero, ovvero  nessun cambiamento dal 2010 al 2011.

Il Parlamento chiede una cifra più alta...  - 3,6 miliardi di euro.

Sì, ma siamo disposti ad andare incontro

alla necessità di risparmio dei governi,

se in cambio accettassero  di aprire il dibattito...

ma aprire il dibattito  sui finanziamenti a lungo termine

delle politiche di cui l'Europa ha bisogno.

Aspetta un segno  da parte degli Stati membri?

Un accordo politico che riconosca quanto  stabilito dal Trattato di Lisbona in vigore:

serve una politica comune sull'energia  per combattere il cambiamento climatico,

una politica estera comune,  con la creazione di un corpo diplomatico,

una politica europea  efficace sull'immigrazione

e infine una politica comune  riguardante lo spazio.

Tutto questo necessita di fondi.  Ora non li abbiamo,

ma iniziamo a trovare  un accordo su cosa fare domani.

E dato che i budget nazionali non  possono più finanziare il budget europeo,

per finanziare il budget europeo  senza andare a pesare sui contribuenti.

A breve però  bisognerà votare il budget 2011.

Come pensa che andrà?  Il Parlamento voterà,

ci sarà accordo  con gli Stati membri, il Consiglio.

In caso di mancato accordo  cosa succederà?

Il Consiglio non accetterà  che un aumento limitato

del budget per il 2011  rispetto a quello del 2010, lo 0,2%.

La prossima settimana il Parlamento  approverà un aumento maggiore: 0,8%.

Inizieranno i negoziati.  Il Parlamento a quel punto

si rivolgerà ai governi,  ai ministri delle finanze

dicendo di comprendere i loro problemi,  escludendo aumenti il prossimo anno,

ma invitandoli ad accettare  un accordo politico per studiare insieme

nuove vie di finanziamento delle politiche  comunitarie necessarie dal 2012,

Il voto del budget 2011 dipenderà  da un segnale politico per il futuro?

Certo.  - O così, o niente budget 2011?

Non voglio dire così, o tutto o niente.

Dobbiamo negoziare finché è possibile.

Ma è chiaro che il Parlamento,  per ragioni chiare a chiunque -

non accetterà che i finanziamenti  per le nuove politiche

previste dal Trattato di Lisbona,  in vigore da quest'anno,

siano rimandati tra quattro anni  fino al prossimo mandato.

Non è possibile.  Considerata la situazione monetaria,

se quest'anno non si riesce  ad aumentare il budget, va bene,

ma è nostro dovere nei confronti  dei cittadini europei garantire

che nel medio termine si trovino i fondi  per queste politiche necessarie per l'UE.

Vedremo allora nel 2011.  Alain Lamassoure, grazie.