Tutti gli Stati membri sono attualmente a corto di liquidità. Non c'è da meravigliarsi, allora, se i negoziati per salvare la Grecia dal fallimento siano stati così difficili, afferma l'on. Bowles presidenti per i problemi economici e monetari. Adesso, l'

L'Intervista: l'on. Sharon Bowles sulle lezioni apprese dalla crisi

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/14861746/N003-0053-IT.srt

On. Sharon Bowles, presidente   della commissione affari economici

Forse non sono queste le attenzioni   che desiderava.

Di certo il lavoro non manca,   anzi ce n'è moltissimo.

Ci sono i mercati finanziari,   i problemi macroeconomici e dell'euro,

la politica per la competitività   e i risultati delle banche,

e la politica fiscale gli aiuti ai più poveri.

Si può dire che tutti e quattro   i dipartimenti lavorino a tutta forza.

C'è poi la crisi   creata dal debito della Grecia.

La Grecia non è l'unico paese.   E' forse la punta dell'iceberg.

Se torniamo indietro   al momento dell'introduzione dell'euro,

vediamo che ogni Stato membro   aveva usato una certa somma

della banca di investimento   per -diciamo così- pulire le cose.

A quei tempi vi era   la volontà politica di agire così.

Infatti, al tempo la cosa più importante   era introdurre l'euro e farlo funzionare.

Eurostat aveva ricevuto molte critiche per   non aver raccolto informazioni dettagliate,

Deve fidarsi delle informazioni   fornite dai governi degli Stati membri.

Ognuno di essi ha un metodo diverso.   Alcuni sono più all'antica.

E' così. Nel 2005, si era cercato di dare   più poteri di revisione a Eurostat,

Votare all'unanimità   è sempre problematico.

In seguito, si stabilì   il codice di condotta delle statistiche

e nacque il Comitato consultivo   europeo per la governanza statistica,

per cercare di avere un controllo esterno   da parte degli esperti

su come veniva applicato   il codice di condotta

e la valutazione reciproca in cui Eurostat   e a turno uno Stato membro diverso

Ero relatrice   quando fu creato questo sistema

sia per Eurostat   che per la fase della verifica

in modo da facilitare   le ricerche degli esperti.

perché non si raggiunse   l'unanimità al Consiglio.

era il turno della Presidenza tedesca   e disse: "No, non si può fare."

Un membro di Eurostat ha affermato   che vi sono vari debiti cartoralizzati

E' sicuro che siano sempre rintracciabili?

Non si può mai essere sicuri   che tutti siano onesti.

Vi sono collegamenti,   legami con le banche.

Crede che siano da condannare   tutti gli aspetti della cartolarizzazione?

Se osserviamo gli altri ambiti   di interesse dell'Europa

come le nuove infrastrutture   nel settore energetico,

che dipendono necessariamente   dal processo di cartolarizzazione

Vi sono progetti importantissimi   che potrebbero influenzare il bilancio

in cui la cartolarizzazione   non è una cosa negativa.

Non dovremmo abolirla solo perché   vi sono delle cartolarizzazioni sbagliate

che si sono combinate ai   mutui e a prodotti tossici,

o solo per il fatto che vi siano state   delle cartolarizzazioni

di cui non si sapeva   se fossero positive o negative,

Ad esempio, mi è stato detto che alcune   città italiane hanno avuto fondi anticipati

in cambio delle ricevute di vendita futura   di alcuni parcheggi.

Questo non è altro   che una cartolarizzazione.

e la vendita di posti macchina   a un privato?

E' solo che avviene   senza trasferimento di beni.

vi sono moltissime iniziative finanziare   tra pubblico e privato

Si fa qualcosa in cambio   di futuri flussi finanziari.

Questo permette   di fare le cose velocemente.

Crede che la crisi greca   abbia insegnato qualcosa?

Gli aiuti offerti   dai paesi della zona euro e dall'FMI

risolveranno la situazione in modo rapido?

Ma abbiamo imparato la lezione?   Siamo certi che non si ripeterà?

Non si può mai dire mai. Ma penso   che abbiamo imparato la lezione. 

che ha fatto venire tutti i nodi al pettine.

La Grecia ha gravi problemi   di debito pubblico aggravati dalla crisi,

e tutti i debiti pubblici   sono messi a dura prova.

Per questo, siamo un po' restii   a dare gli aiuti.

Dobbiamo negoziare   in condizioni molto difficili

in cui tutti sono a corto di liquidità.

Il fatto che si sia negoziato   in tali circostanze

mostra la forza dell'impegno del progetto   di costruzione europea e dell'euro.

Ci stiamo battendo affinché vi siano   dei piani di rilancio in tutti i paesi 

e per ricostruire le nostre basi   fiscali e economiche.

E' chiaro che vi saranno   dei problemi tecnici,

ma penso che l'unità familiare   si formi superando questi problemi.