Chi è l'autore e che diritti ha nel mondo digitale? Julia Reda condivide il suo punto di vista per fare chiarezza e trovare una soluzione nella giungla delle leggi europee sul copyright.

Copyright: l'artista crea, l'opera viene divulgata, ma poi...

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/12077164/n004-0029-it.srt

Il mercato digitale dovrebbe  far crescere l'economia europea,

ma l'attuale regime del copyright  non è di aiuto.

Ostacola lo scambio di conoscenze  e di cultura fra i confini europei -

sostiene l'eurodeputata tedesca  dei Verdi, Julia Reda,

responsabile della relazione  sulla nuova legge sul copyright.

Per altri invece è il momento di rivedere  tutti i contratti alla luce del mondo digitale.

Andiamo a fare chiarezza  con l'On. Reda in persona.

Gliene sottoponiamo quattro. La prima  proviene da un autore cinematografico.

Come spera di garantire  che i registi in tutta Europa

siano pagati in modo equo per il loro lavoro,

proponendone  una maggiore distribuzione gratuita?

Propone davvero una distribuzione gratuita?

La proposta prevede  la possibilità di accesso alle opere.

i cittadini devono avere  gli stessi diritti in tutta Europa.

a registrarsi per fruire  di un servizio streaming,

ma spesso i contenuti richiesti  non sono disponibili nel loro paese.

La mia proposta chiede  maggiori regole comuni europee

affinché chi desidera acquistare un servizio  in particolare, abbia la possibilità di farlo.

Ma il regista ha ragione:  ciò non significa automaticamente

che ai registi andrà una percentuale equa.

Quindi non basta uniformare  il quadro legale in tutta Europa.

Dobbiamo fare in modo che questi introiti  siano distribuiti equamente.

Ma una tale distribuzione degli introiti  esclude altre possibilità di guadagno.

Diventerà la regola nel mercato  dei documentari e di altri generi.

Non direi. I mercati creativi  sono molto differenziati e innovativi.

Ma allo stesso tempo  rimane la via più tradizionale

di trovare investitori  e vendere i diritti di un film.

Ma il problema in questo caso  è che oggi molti film europei

non sono disponibili  nel servizio video-on-demand nell'UE.

Prevede la possibilità di utilizzo  da parte di terzi delle immagini

estratte da un film o da un documentario?

In molti paesi europei è possibile  ricorrere a citazioni di film,

per garantire che ogni utente  goda degli stessi diritti ovunque.

Alla fine il regista vuole sapere  come fa a garantirlo.

Finanziamenti pubblici per la cultura,  un mercato funzionante, ma non esiste

una bacchetta magica per garantire  a un artista di vivere della propria arte.

Dobbiamo garantire un ambiente  in cui la cultura possa fiorire.

Non si tratta di un salario garantito.  -Esattamente.

Non pubblico e-book in Estonia solo per via  dell'IVA del 20% imposta dall'UE.

Preferirei distribuire  il mio lavoro gratuitamente

piuttosto che contribuire  a questo imbroglio fiscale.

In Estonia l'autore riceve meno  di quanto non riceva il governo in tasse.

Come si può cambiare  questa legge ingiusta?

Nel mondo ci sono  oltre un milione di madrelingua estoni.

Dobbiamo digitalizzare il nostro patrimonio  letterario e metterlo a disposizione.

Ma c'è il problema del finanziamento  e delle leggi sul copyright.

Per quanto riguarda l'IVA,  a livello europeo dobbiamo riconoscere

che non c'è differenza  fra libri cartacei o e-book.

Riguardo all'altro punto: la digitalizzazione  del patrimonio culturale è fondamentale.

Spesso il problema è che la legge  complica le cose nella pratica.

Ad esempio, nel caso di molte opere  presenti nelle biblioteche,

il copyright è ancora presente, scade solo  70 anni dopo la morte dell'autore.

Ma la casa editrice,  ad esempio, ha chiuso,

e l'opera non è più disponibile al pubblico.

Quindi diventa difficile ottenere  il permesso di digitalizzare quell'opera

semplicemente perché non si riesce  a rintracciare chi detiene i diritti.

se i musicisti finalmente iniziassero  a ricevere i diritti sulle proprie opere online.

Sostengo la campagna per Internet Equo.  Cosa ne pensa?

Sì, è scandaloso  che le grandi etichette discografiche

praticamente dicano a chi è sotto contratto:

"Ci dispiace, ma hai ceduto i diritti  per qualsiasi utilizzo futuro,

compreso lo streaming musicale,  quindi non ti spetta niente".

Non è la gente che non paga  per la fruizione della musica online,

il problema è che gli introiti finiscono  nelle tasche di etichette e intermediari.

E non è previsto l'obbligo  di cedere una percentuale equa agli artisti.

Quindi...  -Intravede una via di uscita?

In parte possiamo dare agli artisti  l'opportunità di rinegoziare i loro contratti.

Bene, vediamo come andrà a finire  con il copyright in Europa.