Barroso usa un tono ottimista dopo la crisi e parla di prospettive promettenti, ma alcuni eurodeputati non sono d'accordo.

Discorso sullo Stato dell'Unione

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/17954671/n001-130911-001-it.srt

José Manuel Barroso ha pronunciato  per l'ultima volta in Parlamento

il discorso dello Stato dell'Unione,  prima delle elezioni dell'anno prossimo,

dopo le quali si dimetterà da Presidente  della Commissione europea.

In forte contrasto rispetto a un anno fa,

ha sottolineato i primi sintomi  di ripresa economica in Europa.

I Paesi più vulnerabili  pagano meno per i prestiti.

La produzione industriale aumenta,  la situazione economica migliora

Prendiamo fiducia per portare avanti  ciò che abbiamo iniziato

oppure sminuiamo i risultati  dei nostri sforzi?

La necessità di sfruttare  il momento propizio

era anche nelle menti di altri capigruppo.

Un mercato unico più completo  determinerebbe quasi l'1% di crescita extra.

È un dato prudente e tutto questo  non richiede alcun investimento.

o, con tanti disoccupati ridotti  in povertà, in realtà è mezzo vuoto?

faccia vedere che il bicchiere non è solo  mezzo pieno ma anche mezzo vuoto.

C'è tanto da fare e vanno cambiate  anche le politiche della Commissione.

Anche da altri è partito il messaggio  che la luce alla fine del tunnel

Questi primi segni di ripresa dimostrano

che abbiamo toccato  il fondo della recessione,

e ciò significa che stiamo entrando  nella seconda fase di questa crisi.

E non dimentichiamo che il numero  dei poveri in Europa sta aumentando.

Uno su quattro europei è a rischio  di povertà o esclusione sociale.

Non riconoscere che sono state  le politiche dell'Ue a renderlo possibile,

impedisce ai normali cittadini europei  perfino di ascoltare

quello che José Manuel Barroso ha da dire.

Nemmeno a destra sono rimasti colpiti,  anche se per motivi di euroscetticismo.

Occorre una direzione euro realistica  nuova con idee diverse.

Forse potremmo riscoprire  il principio di libertà

che molti in Europa  hanno dato al resto del mondo.

Le elezioni dell'anno prossimo  ce ne daranno l'opportunità.