Posizioni contrastanti sul "no" della Grecia alle condizioni dell'eurozona per il risanamento del debito, ma la maggior parte degli eurodeputati concorda sulla necessità di riprendere i negoziati.

Le reazioni degli eurodeputati al referendum in Grecia

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/12081212/n005-150706-001-it.srt

Il giorno dopo il referendum in Grecia,  gli eurodeputati arrivano a Strasburgo

per l'ultima Plenaria prima dell'estate:

altri soddisfatti del voto greco,  o indecisi fra le due posizioni.

I cittadini greci  hanno dimostrato perseveranza,

che sarà in una posizione migliore  per negoziare.

Hanno detto "no"  agli aiuti offerti dall'Europa.

Devono aver creduto troppo alla leadership  di un regime chiaramente populista.

ma un "sì" all'Europa e a un accordo equo.

Alcuni eurodeputati pensano all'altra crisi  che devono affrontare i cittadini greci:

L'assistenza sanitaria in Grecia,  ad esempio la fornitura di farmaci,

che il popolo greco non debba pagare  per le politiche fallimentari di Tsipras.

L'UE deve aiutare i cittadini greci,  ma essere intransigente con il governo.

Spetta al governo greco trovare una via  per sbloccare la situazione in Europa.

Il "no" non è all'Europa e neanche all'euro.

Il "no" è a un accordo, peraltro superato.

e gli interlocutori europei con la disponibilità  di salvare la Grecia e di salvare l'Europa.

È una grande delusione.  Speravamo molto nella vittoria del "sì".

In Grecia sono necessarie  riforme strutturali.

Dobbiamo cercare di trovare un accordo,  ma diventa sempre più difficile.

I problemi di liquidità in Grecia  sono i più urgenti da risolvere.

Non credo nella possibilità di introdurre  una valuta alternativa in Grecia.

È giusto che la Grecia  rimanga nella zona euro.

L'unico accordo possibile è quello  che non preveda più nessuna austerità.

Bisogna assolutamente  dare questa elasticità.

I cittadini devono venire prima delle banche,  della finanza e dell'economia.

Dobbiamo mettere in chiaro  che siamo favorevoli ai negoziati,

ma il peso non deve ricadere tutto su di noi.

Vogliamo delle riforme, ma anche quelle  non devono pesare solo su di noi.

Abbiamo sempre rappresentato  i redditi minori.

il vertice di martedì  dei leader della zona euro a Bruxelles.