L'IND/DEM, un gruppo di centro-destra, rischia di ridursi notevolmente dopo l'uscita dei Conservatori dal PPE e va a caccia di nuovi candidati destrorsi. La sinistra, dal canto suo, si è assicurata una base più solida cambiando nome al partito e prendendo

Prima Pagina: Le battaglie della destra nel nuovo Parlamento (versione integrale)

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Due settimane dopo le elezioni   e il Parlamento si riempie.

Ex Deputati e neoeletti   si confondono tra la folla.

C'è chi si registra   e chi fa i bagagli.

Ma la grande priorità sono le trattative   sulla formazione dei gruppi politici.

Il partito di centro-destra, il PPE,   lavora in tutta tranquillità

forte della sua grande vittoria   ottenuta in tutta Europa.

Infatti è stato riconfermato   come partito più grande e influente.

80 in più rispetto ai Socialisti.   Il divario inizia a pesare.

Le trattative continueranno fino   all'apertura della sessione costitutiva.

Ma più a destra, le negoziazioni   sono tutt'altro che rilassate.

Due piccoli gruppi, l'UEN e l'IND/DEM,   sono minacciati da un nuovo gruppo

Per formare un gruppo ci vogliono   25 membri di 7 nazionalità diverse.

Circolano già alcuni dati ufficiali ma è   sicuro che i risultati finali saranno diversi.

Circa 15 membri polacchi lasceranno   l'UEN per unirsi ai Conservatori

che al momento fanno parte   dei non iscritti.

Dall'altro lato dello schieramento politico   i 21 non iscritti italiani

si uniranno ai Socialisti   restituendo loro un po' di vigore

dopo la stangata ricevuta in molti paesi.

A tale scopo i Socialisti dovranno   cambiare il loro nome in

Alleanza Progressista   dei Social-Democratici.

Un cambiamento in meglio secondo   il leader della delegazione irlandese.

E' uno dei pochi partiti Socialisti   che tornano a esistere.

E' un modo per dichiarare pubblicamente   che siamo un gruppo politico aperto

che non esclude nessuno   e che non si chiude in sé stesso.

Siamo aperti ai progressisti   che sono stati eletti in Italia o altrove.

E' importante perché c'è bisogno   di un'alleanza progressista

che metta fine alla recessione   economica europea.

L'estrema destra porta a casa una grande   vittoria e cerca di formare un gruppo

per garantire più finanziamenti   e avere più influenza.

Sono in molti a preoccuparsi   di questo scenario.

Resta calmo invece questo ex deputato   che ha già vissuto tali eventi.

I loro tentativi falliranno a causa   delle contraddizioni interne al gruppo.

Si attende adesso la composizione   ufficiale dei gruppi politici

che arriveranno al più tardi   in tempo per la prima plenaria di luglio.