I deputati della commissione Affari esteri mettono in guardia sui pericoli dell'aggressiva propoganda russa e dei terroristi islamici e chiedono contromisure più forti e maggiore collaborazione fra gli stati UE.

﻿Guerra dell'informazione: per l'UE è il momento di reagire

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/19498282/N005-161010-001-IT.srt

Tattiche da guerra fredda,  tecnologie nuove.

Tutti hanno sempre usato disinformazione  e propaganda come strumenti di guerra,

che però con internet  hanno toccato nuove vette.

contro la Russia  e i suoi resoconti distorti sull'Ucraina

e contro Daesh, che usa la rete  per post deliranti e arruolare nuove reclute.

La Russia ha adottato una linea politica  più aggressiva nei confronti dei vicini.

E l'informazione, come arma di guerra  e come mezzo per influenzare gli altri,

è usata con maggiore frequenza  contro i paesi confinanti,

contro le politiche UE, contro l'Occidente.

Ed è un problema per la nostra popolazione.

Auštrevičius è co-autore di una relazione  presentata alla commissione Affari esteri

per rafforzare le misure anti-propaganda,

tra cui una maggiore collaborazione  fra stati membri e con la NATO

La relazione è passata a larga maggioranza.

Siamo già in ritardo  nel seguire i nuovi trend e i nuovi sviluppi.

Il nostro sistema giuridico è pensato  per far fronte a minacce tradizionali,

La relazione non obbliga  la Commissione ad agire

ma tutte le istituzioni e la NATO concordano  sul fatto di dover combattere la propaganda.

La relazione sarà votata in plenaria  a novembre.

﻿Guerra dell'informazione: per l'UE è il momento di reagire

Guerra dell'informazione: per l'UE è il momento di reagire