Valutazioni contrastanti sui progressi della Grecia, richiesta di maggiori poteri all'Europol, e poi essere o non essere un'economia di mercato? Questo è il problema della Cina.

Flash dalla plenaria di maggio: Schengen a rischio, Europol, Turchia

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/11602107/n001-160512-003-it.srt

Parigi e Bruxelles  lo hanno messo in luce chiaramente:

il nostro tallone d'Achille  è lo scambio d'informazioni.

L'Europol ha un ruolo chiave  nella lotta contro il terrorismo jihadista.

Questo regolamento darà all'agenzia  nuovi poteri e maggiori strumenti.

ma adesso la signora Merkel li ha abbattuti  del tutto. Schengen è morto.

Forse Schengen non è ancora morto,  ma di sicuro non sta bene.

Il regolamento di Dublino è la base  su cui poggia il sistema di asilo europeo.

È arrivato il momento di sistemare le cose  una volta per tutte.

Io sono favorevole alla liberalizzazione  dei visti, ma non a ogni costo

e non fingendo di non vedere  ciò che accade in Turchia.

Il signor Erdoğan ha fatto sapere che,  se il PE prenderà la decisione sbagliata,

lascerà arrivare i rifugiati fino in Europa.

E perché l'Europa si espone a un ricatto?  Perché siamo deboli e divisi.

La Grecia, grazie all'aiuto dei suoi partner,  è riuscita a fare molta strada

sul cammino delineato insieme  lo scorso agosto.

Ma non siamo ancora giunti  al traguardo finale.

La capacità d'investimenti della Grecia  è pari a zero

e ci dicono soltanto  che avrà le briciole del piano Juncker.

per questo diciamo che l'anno scorso  è stato un anno buttato per i greci.

Per me il problema  è il Fondo Monetario Internazionale,

che in nome di una visione vendicativa  vogliono punire la Grecia.

È innegabile che la Cina non è  in alcun modo un'economia di mercato.

Concedere o meno lo status  di economia di mercato alla Cina

è un tema di una rilevanza politica  senza precedenti.

Non solo influenzerà i commerci europei,  ma anche il mercato del lavoro e la crescita.

I salari e gli standard ambientali cinesi  sono più bassi di quelli europei.

Di fatto, gli importatori europei beneficiano  di questo aspetto della globalizzazione,

che porta anche a prezzi più bassi  per i consumatori.

Il Venezuela avanza inesorabilmente  verso un disastro.

Ci troviamo sull'orlo di una crisi sociale

e dobbiamo fare il possibile per evitarla.

Cari colleghi, care signore e signori,  per l'Europa è arrivato il momento di lottare.

Tutti gli europei che credono  che il modello di democrazia transnazionale

sia il modello migliore per garantire  sicurezza, coesione e pace,

sono chiamati a prendere posizione  e a rompere il silenzio.