Gli eurodeputati Sylvie Guillaume e Jean Arthuis usano il forum del social network per discutere i pro, i contro e i vicoli ciechi degli sforzi intrapresi dall'Europa per affrontare la crisi dei rifugiati.

Chat in diretta su facebook con i deputati sulla crisi dei rifugiati

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/11570704/n005-160316-002-it.srt

I deputati usano i social network  per parlare con i cittadini

di uno dei temi più scottanti del momento:  la crisi dei rifugiati.

A rispondere in diretta  sulla chat di facebook

sono stati la socialista Sylvie Guillaume  e il liberale Jean Arthuis.

Entrambi vengono dalla Francia,  un paese esortato ad accogliere più rifugiati.

La necessità per gli europei  di condividere una visione comune.

Per prima cosa vorrei comunicare  una maggiore comprensione

di ciò che sta accadendo in Europa  e alle sue frontiere.

Sono arrivate molte domande  e richieste di intervento.

"Non è un duro colpo una sospensione  temporenea di Schengen?"

"Non andrebbero imposte sanzioni  ai paesi che non accettano i rifugiati?"

Ma com'è andata per loro?  Qual è stata la parte più difficile?

C'è stata una domanda  più complicata delle altre:

che deve accogliere i rifugiati  anche se non vuole?

È difficile trasmettere il messaggio  che si tratta di un obbligo morale,

che abbiamo anche la necessità  di mettere in pratica i valori europei.

C'è una sorta di paura dell'altro,  dello straniero,

e si è tentati di guardare  solo al proprio giardino.

Quello che tento di spiegare è che viviamo  in un mondo globalizzato e interconnesso.