Sullo sfondo dei negoziati per l'adesione diamo uno sguardo ai pro e ai contro dell'eventuale ingresso dell'Islanda nell'Unione Europea.

L'Islanda entrerà nell'UE?

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L'Islanda è candidata a entrare nell'UE.

Il paese fa già parte del SEE,  lo Spazio economico europeo,

e l'adesione sarebbe il passo successivo.

Uno dei processi di maggiore successo  dell'UE è il suo allargamento.

L'Islanda può dare un contributo prezioso  alla gestione sostenibile delle risorse.

Ma con un'opinione pubblica contraria,  l'adesione è un'ipotesi realistica?

Penso che mancherà ancora per un po'.  Forse arriverà con la strategia per il 2020.

I concittadini di Ómarsson  condividono il suo pensiero.

Vista la situazione attuale, neanche  chi vuole l'adesione crede che avverrà,

perché mancano solo tre mesi alle elezioni  e solo un partito parla di aderire all'UE.

L'Islanda ha subito un clamoroso collasso  bancario nel 2008, ma si sta riprendendo.

Rispetto all'UE ha un tasso  di disoccupazione basso, al 4-5%,

Gli Islandesi si chiedono perché aderire  all'UE, soprattutto in un periodo di crisi.

Dobbiamo sapere come sarà la politica  della pesca, che non è ancora stata decisa.

Dobbiamo sapere come sarà l'unione  bancaria, che non è ancora stata decisa,

e poi dobbiamo vedere  se l'Europa uscirà dalla crisi.

Ma a Bruxelles i deputati sono più ottimisti.

Martedì la commissione Affari esteri  ha votato per continuare i colloqui.

Sono certo che abbiamo molto  da imparare dall'Islanda,

che potrà portare vantaggi all'UE soprattutto  per la sua esperienza nel settore ittico.

Sebbene l'Islanda abbia rallentato i colloqui  in vista delle elezioni di aprile,

le parti hanno concordato di riprenderli  al momento giusto,

anche se non si sa quando arriverà,  secondo Ómarsson.

Non c'è un vero dibattito  e non c'è informazione.

In Islanda non c'è interesse  per le tematiche legate all'UE.