Che cosa sta cambiando nel gruppo della Sinistra Unitaria Europea a un mese dalle elezioni? EuroparlTV l'ha chiesto alla capogruppo Gabriele Zimmer.

Il nuovo volto della Sinistra Unitaria Europea

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/11821616/n003-0297-it.srt

Un mese dopo le elezioni  come sta cambiando il suo gruppo?

Non solo abbiamo più deputati  provenienti dai partiti già rappresentati,

ma si sono uniti a noi  anche nuovi schieramenti.

Alcuni di essi si sono appena affacciati  sulla scena politica,

ed è proprio perché hanno prospettive  diverse su come fare politica

che sono stati eletti al Parlamento Europeo.

Parlo di forze votate soprattutto  dai giovani,

da giovani intellettuali e persone  che vogliono un'Unione Europea diversa.

Per questo ci siamo aperti  a nuove influenze.

Questo significa che la sinistra si sposterà  più a sinistra oppure forse più a destra?

- Non si apre a destra, giammai.  - Alla destra della sinistra, diciamo così.

rispetto all'obiettivo di migliorare  le condizioni delle persone e della natura.

Vogliamo più solidarietà, vogliamo porre fine  all'austerità e a questi tagli di bilancio,

la gente non deve essere più  ridotta al lastrico.

Vogliamo che l'Unione Europea  non si immischi in questioni militari,

in interventi militari,  e su questo siamo tutti d'accordo.

Dopo le elezioni si è detto  che sarebbe arrivata la vera democrazia,

che si sarebbe scelto  il Presidente della Commissione

e alla fine si è visto  un vero dibattito sulla questione,

Lei come ha interpretato  quello che è successo?

È stata una farsa. I capi di governo  hanno trasformato l'elezione in una farsa,

a mio avviso hanno commesso  un grave errore.

Avrebbero potuto sfruttare  questa occasione e dire...

In alcuni paesi ha funzionato molto bene

la presentazione di candidati di punta  proposti dai partiti,

Noi avevamo detto che in quella rosa  si sarebbe scelto il nome da proporre al PE,

candidato che i deputati  avrebbero esaminato a fondo

la sua nomina alla presidenza  della Commissione.

I governi invece non hanno voluto  confrontarsi con il PE,

non hanno voluto discutere i nuovi compiti  e le nuove funzioni della Commissione,

se cambierà il suo ruolo nella troika o meno.

Questa chiusura non è più ammissibile,  i capi di governo devono capirlo.

Sono finiti i tempi in cui potevano ignorare  il Parlamento. Non è più così.

Ma i capi di stato e di governo hanno fatto  ciò che è scritto nel trattato di Lisbona.

Sono loro a proporre i candidati  e il PE ha l'ultima parola,

Forse il PE ha fatto il passo  più lungo della gamba all'inizio?

No, i capi di governo hanno cercato  di svincolarsi,

hanno cercato alternative  esterne alla rosa dei cinque candidati.

E poi hanno detto  che gli accordi non erano questi,

che non volevano dare  tutti questi poteri al PE,

che non ne vedevano il motivo  e che volevano continuare a decidere loro.

Devono capire  che non possono più fare così.

Una cosa è certa: se proporranno  un candidato a capo della Commissione

diverso dai cinque proposti dal PE,  i deputati lo bocceranno.

Adesso l'attenzione è tutta spostata  sulla formazione di una grande coalizione

tra PPE e S&D a cui si contrapporrà  una vera opposizione.

Voi dove vi posizionate  in questo panorama?

In ogni caso non entreremo nella coalizione  di conservatori e socialdemocratici.

Siamo favorevoli a un Parlamento più forte,

ma non significa che rinunceremo a portare  avanti le istanze annunciate agli elettori,

né tantomeno che permetteremo ai partiti  della cosiddetta grande coalizione

di mercanteggiare liberamente  cariche importanti.

Ma in sostanza cosa cambierà rispetto  al passato ora che avete 52 deputati?

Perché finora si sta attuando  ciò che vuole l'Europa conservatrice.

Questo è vero. Dobbiamo tenere presenti  gli esiti delle consultazioni.

è stato il consenso accordato  all'estrema destra, ai partiti nazionalisti,

Di conseguenza, mi aspetto dibattiti  molto più duri e difficili al Parlamento.

Noi manterremo  le nostre posizioni di sinistra,

e da parte nostra non arriverà alcun segnale

che si avvicini  o si allinei anche solo vagamente

al forte sentimento antieuropeo  espresso dalla destra.

È vero che siete lo schieramento  dei giovani?

Sì, adesso che abbiamo Podemos  tra le nostre fila...

Stiamo diventando più aperti,  più ampi e più eterogenei.

Sono molto contenta di questo  rinnovamento, anche del modo di pensare,

che viene da persone che non sono abituate  a muoversi secondo logiche di partito,

persone che sono scese in strada, che non  si interessano delle dinamiche interne,

che vogliono stare a contatto con la gente  e vogliono cambiare le cose.

Vedremo come andrà.  Grazie per essere stata con noi.

Il nuovo volto della Sinistra Unitaria Europea

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