Piuttosto che coordinare e sanzionare gli Stati membri, l'UE dovrebbe cercare di unire. L'on. socialista francese Pervenche Berès parla della sua relazione sulle cause della crisi finanziaria, economica e sociale. Una relazione forte che rompe tutti i tab

L'Intervista: l'Unione europea deve fare quello che sa fare meglio

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/15144197/N003-0067-IT.srt

Ha appena pubblicato   le sue raccomandazioni

Si tratta di una crisi senza precedenti   che ha colpito l'UE

Il suo rapporto sulle cause della crisi   non risparmia nessuno.

Ce n'è per tutti:   gli stati, l'Europa, le aziende.

No, non tutto.   Non andremo a vivere su Marte.

Ma è vero che la mia diagnosi è severa

e ripercorre gli eventi degli ultimi 30 anni.

Si è creato uno squilibrio,   una perdita di punti di riferimento.

Se vogliamo dare delle risposte efficaci   a questa crisi

dobbiamo essere realistici   e abbandonare le ipocrisie.

sulla fiscalità,   sul funzionamento dell'Europa,

sul bilancio dell'UE,   che dovrebbe essere più appropriato.

La mia priorità è che l'UE   faccia quello che sa fare meglio.

di sorvegliare e sanzionare i Paesi   membri, dovrebbe cercare di unirli.

E' per questo che abbiamo creato   l'Europa, non per essere rimproverati. 

Per farlo, occorre ritrovare   l'essenza del progetto europeo.

Osserviamo le cose   che hanno funzionato.

Sono azioni concrete e di successo   come la politica agricola comune

o il mercato interno.   Nella prima fase anche l'euro.

e non coordinare   quello che fanno i Paesi membri

intromettendosi con le strategie dei paesi.

ottenere un posto   sulla scena internazionale,

decidere cosa fare   per l'ambiente, l'energia, le ferrovie.

Non basta che la Commissione   definisca dei programmi quadro

L'UE ha delle competenze in comune   con i paesi.

e noi dobbiamo fornirle i fondi adeguati.

Il bilancio ammonta   all'1% della ricchezza dei paesi.

Una cifra inadeguata se paragonata a   quello di uno stato federale come gli USA.

I Paesi membri hanno già grandi difficoltà   ad arrivare a fine mese.

Hanno grandi deficit e la crisi continua.

Come fare sì che il bilancio europeo   -130 miliardi di euro all'anno-

questa crisi -lo ha detto anche lei-   obbligherà a rompere alcuni tabù.

dovevano provenire   da una fonte propria all'UE.

Ancora oggi tale fonte non esiste.   Va dunque creata.

E'... è...   -Nessuno vuole altre tasse.

No, ma vi è un dibattito aperto anni fa   che va ripreso.

Il Presidente Barroso non ne   ha avuto il coraggio. Ma deve farlo.

Parlo dell'armonizzazione   dell'imposta sulle società

che entrerebbe a fare parte del bilancio.

Uno dei problemi nella gestione della crisi

è che se si mettono sul tavolo solo   proposte a breve termine,

che invece richiede   una visione più lungimirante.

Ma credo che si debbano combinare   i vari obiettivi.

E' consapevole del fatto   che le sue proposte creano fermento

e che non potranno mai essere adottate   all'unanimità dal Parlamento?

e gli proposi di creare un sistema   che aiutasse i paesi della zona euro

in un'epoca in cui si aiutavano   paesi come l'Ungheria.

Alla fine è quello che hanno fatto   i capi di Stato e di Governo.

A quei tempi proposi anche   di creare un'agenzia pubblica di rating.

Oggi tutti i partiti politici   hanno fatto una proposta analoga.

Torniamo al suo rapporto   che sarà discusso

dalla commissione temporanea   crisi finanziaria e economica.

Questa commissione è stata creata   appena dopo le elezioni europee.

Quando sarà discusso, emendato   e approvato questo progetto di legge?

alla commissione crisi finanziaria,   economica e sociale il 3 giugno.

Gli emendamenti potranno essere   presentati entro il 15 giugno

e saranno votati   dalla commissione crisi il 13 luglio.

A settembre si terrà   la votazione in plenaria.