Se belgi, ciprioti e greci hanno radici più forti, i danesi sono i più disposti a muoversi. Andare a lavorare in un altro paese dell'Ue può sembrare una difficoltà per molti, ma rende l'economia più competitiva.

L'Attualità: La mobilità dei lavoratori nell'Ue

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/15198403/N001-91007-002-IT.srt

Non sono molti i cittadini europei   che lavorano in un altro paese dell'Ue.

Solo il 2% dei lavoratori europei vive   e lavora in un altro paese europeo.

La mobilità dei lavoratori è fondamentale   per avere un'economia più competitiva.

Nel 2006, Guy, un fotografo francese   di 53 anni, ha lasciato tutto

Dopo 2 anni di incertezza professionale,   ha deciso di mettersi in proprio.

Adesso andiamo al negozio   che ho comprato un anno fa

a Rue du Page. Dobbiamo   fare il giro per posteggiare.

Guy ha abbandonato la fotografia   e ha aperto un negozio.

A una certa età, se nessuno bussa   alla tua porta, ci si deve dare da fare.

Bisogna essere reattivi poiché quando   si cambia città, serve un po' di tempo

per costruire una rete e avere   una buona idea su cui lavorare.

La lingua, le differenze culturali,   il distacco dalla famiglia

Un sondaggio dell'Eurobarometro   sui cittadini europei rivela

che danesi, svedesi e irlandesi   sono i più disposti a spostarsi,

mentre i più restii sono   i greci, i ciprioti e i belgi.