Nei prossimi anni, i casi di cancro raddoppieranno. Tuttavia, la paura di questa malattia è tale che gli europei si sottopongono raramente allo screening - anche quando è gratuito. Prevenzione e diagnosi precoce sono fondamentali per battere il cancro che

Incroci: Il cancro è ancora un tabù

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/15190435/M002-0010-IT.srt

Prima o poi, a un europeo su tre   viene diagnosticato un cancro

secondo le statistiche dell'Agenzia   internazionale per la ricerca sul cancro.

Dopo le malattie vascolari il cancro è stato   la seconda causa di mortalità nel 2006.

L'UE ha proposto un nuovo partenariato   tra gli Stati per il periodo 2009-2013.

L'obiettivo è ambizioso: ridurre   i malati di cancro del 15% entro il 2002.

Secondo l'OMS,   un terzo dei casi di cancro

potrebbe essere preso in tempo   grazie allo screening.

E' la domanda   che poniamo oggi ai nostri ospiti:

l'on. Alojz Peterle,   ex-primo ministro sloveno,

oggi membro   del partito popolare europeo.

E la Professoressa Martine Piccart,   oncologa

e direttrice dell'Istituto   Jules Bordet di Bruxelles.

Guardiamo questo servizio dalla Slovenia.

Jaka Jakopic   è un calciatore professionista.

La sua vita è stravolta quando ha   scoperto di avere un linfoma di Hodgkin,

e sono finito in ospedale   perché mi era stato trovato un linfoma.

Dovevo sottopormi a 7 cicli   di chemioterapia - 15 sessioni

della durata di 7 mesi -   e 35 sedute di radioterapia.

La prima notte   quando ero completamente solo

mi sono chiesto   come e quando sarei morto.

Quella notte è iniziata in me   una lotta tra la vita e la morte.

Sapevo di non poter continuare   a giocare a calcio per un po'.

Non ho più giocato,   ma impiegavo il tempo

dedicandomi a ciò   che non potevo fare prima.

Sono andato al mare, ho letto molto   e trascorso tempo con gli amici.

Il grande cambiamento - il più semplice,   ma anche il più difficile -

è stato quello   di mettermi al primo posto.

Bisogna prima di tutto   riuscire ad amare sé stessi

perché la chemioterapia   può danneggiare certe cellule,

ma le mie a quanto pare stavano bene   dato che ho avuto due gemelli.

Quello che mi ha dato più fastidio   era il non poter parlare della malattia.

Al sentire la parola "cancro",   la gente si dileguava.

Ho cercato di cambiare la situazione   durante le cure

Sono membro della comunità   dei pazienti malati di cancro

e dirigo due progetti:   "La ruota della vita" e "A testa alta".

Entrambi riguardano   una maggiore sensibilizzazione,

da una prospettiva di vita,   non di morte.

Crede che il cancro sia ancora   un tabù nella nostra società?

So che questa diagnosi non è piacevole.

Il cancro è un messaggio che ci dice   che dobbiamo cambiare qualcosa.

per molti pazienti,   per molte famiglie è un tabù.

Sono stato il primo politico   a parlare di cancro in pubblico

Dobbiamo riconoscerlo,   parlarne e combatterlo.

La difficoltà di parlare di questa malattia

rallenta il suo lavoro   di ricercatrice e di medico?

Sì. Il cancro   continua a fare paura alle persone

e questa paura può essere   un ostacolo alla ricerca

che vi sono delle possibilità   per i malati di cancro.

L'UE sta lavorando soprattutto   allo screening e alla diagnosi precoce

per il cancro al seno, all'utero e al colon.

E' possibile raggiungere   tutta la popolazione?

La Commissione europea   ha stabilito obiettivi perseguibili?

anche quando viene organizzato   uno screening di massa gratuito,

la partecipazione degli individui   non è ottimale.

Ad esempio, in Belgio, si ha diritto   al rimborso della mammografia

Se osserviamo   il tasso di partecipazione,

vediamo che è del 10%   nel sud del paese.

Stranamente,   va meglio al nord con il 40%.

Ma in complesso,   si raggiunge solo il 28% delle donne

che dovrebbero sottoporsi allo screening.

Lei è un politico   con un'esperienza internazionale.

tra i nuovi Paesi membri dell'UE,   se possiamo ancora definirli così,

e l'Europa occidentale,   il Belgio ad esempio?

Parliamo di una cortina di ferro   tra l'est e l'ovest.

In uno dei nuovi Paesi membri,   un paziente

con un certo tipo di cancro ha il 60%   in meno di speranze di sopravvivenza