Sonia Alfano, presidente della Commissione CRIM, parla della politica antimafia a livello europeo. Carlos Coelho spiega il problema dei controlli frontalieri nell'area di Schengen.

7 Giorni in Europa: lotta alla mafia - difesa della libera circolazione dei cittadini

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/16049620/m004-0043-it.srt

Buongiorno e benvenuti  a questa puntata di 7 Giorni in Europa.

Quattro mesi fa è stata creata  una commissione speciale

sul crimine organizzato,  la corruzione e il riciclaggio di denaro.

Il suo scopo, come il titolo, è ambizioso:

analizzare la situazione delle mafie  in Europa e fare proposte concrete.

Qui con me oggi la sua Presidente,  Sonia Alfano. Buongiorno.

Lei è eletta tra le file del gruppo ALDE,  alla sua prima esperienza europea.

Ma è anche una vittima di mafia.  Suo padre, Beppe Alfano, un giornalista,

è stato ucciso dalla mafia  quando lei aveva 22 anni.

Da allora si batte per sconfiggere la mafia,  ora anche in Europa.

Parleremo degli obiettivi  di questa commissione,

ma prima la sottopongo, come di consueto,  al nostro minuto di domande Sì o No.

10 anni fa, ci avrebbe mai creduto?  -No.

La commissione  ha un mandato di 12 mesi + 6.

Troppo poco per sconfiggere  la piovra europea? -No.

Mafia non è solo Sud Italia,  gli altri paesi europei l'hanno capito?

Mafie: un enorme business.  È troppo tardi per sradicarle?

C'è la volontà di contrastare  i crimini mafiosi? -Sì.

Gli stranieri non capiscono come mai  in Italia le mafie esistano ancora.

È colpa dello stato assente  o dei cittadini conniventi?

Ha incontrato in carcere boss mafiosi,  Riina, Provenzano, responsabili di stragi.

Su questo c'è il riserbo in questo momento.

Suo padre è stato ucciso 19 anni fa,  ha perdonato gli assassini? -No.

Avevo altre domande,  ma il tempo è scaduto.

La ringrazio di essersi prestata al gioco.  -Grazie.

Questa settimana ha ospitato un'audizione  pubblica con ospiti di altissimo livello.

Ce lo racconta Laeticia Markakis  insieme alle altre notizie della settimana.

L'euro resta, e la zona euro adotterà  delle misure per garantirlo -

assicura il Presidente della BCE,  Mario Draghi

Ha sottolineato gli sforzi nel bilancio  di Irlanda, Spagna, Portogallo e Italia,

Agli europei che non vedono  alcun risultato immediato,

Mario Draghi ha risposto che le riforme  sono appena iniziate. Serve pazienza.

Quale sarà il futuro  della politica regionale dopo il 2014?

Mercoledì e giovedì  gli eurodeputati si sono accordati

sul futuro dei fondi regionali europei,  in particolare della politica di coesione.

L'obiettivo è di finanziare  le infrastrutture e i progetti di sviluppo.

Ogni anno l'UE versa decine di miliardi  di euro alle regioni europee più povere.

Sono già stati avanzati  più di 3000 emendamenti.

In Parlamento,  fari puntati sulle mafie europee.

CRIM, la nuova commissione  per combattere il crimine organizzato,

si è riunita per la prima audizione pubblica.

Si è parlato di prevenzione,  indagini e repressione.

E infine, un'Europa a risparmio energetico.

Giovedì, voto della commissione Industria  sulla direttiva per l'efficienza energetica,

che obbliga gli Stati a intensificare  le misure di risparmio energetico,

soprattutto attraverso  il rinnovo degli edifici.

L'obiettivo dell'UE è l'aumento del 20%  dell'efficienza energetica entro il 2020.

Sono passati 4 mesi dal lancio  di questa commissione europea antimafia.

Cosa avete fatto in questi primi 100 giorni?

Per prima cosa, dopo le elezioni  dell'ufficio di presidenza eccetera,

abbiamo iniziato ad ascoltare i tecnici,  impegnati quotidianamente

nel contrasto al crimine organizzato,  corruzione, riciclaggio di denaro.

Il nostro obiettivo è quello di consegnare  al termine del nostro mandato

un piano di contrasto al crimine -  proposte legislative e operative.

Per fare questo dobbiamo sentire tutti  gli addetti ai lavori di tutti i 27 Paesi.

Ma cosa manca,  una legislazione europea uniforme?

O l'accesso alle banche dati  degli altri paesi?

Manca un testo unico antimafia.  Non parliamo tutti la stessa lingua.

In Italia c'è il reato di associazione  mafiosa, negli altri paesi no.

Bisogna passare attraverso  l'armonizzazione dei sistemi giudiziari.

Il reato di associazione mafiosa:  essendo italiana so di cosa si tratta.

C'è stato un grande dibattito 30 anni fa.

perché è importante riconoscere  il reato di associazione mafiosa.

Perché questo reato è differente  da un altro reato di criminalità organizzata?

È importante perché negli altri paesi,  non essendo previsto dalla legge,

Invece in Italia il reato di associazione  è perseguito con una legislazione ad hoc.

che si è consolidato, consociato,  con obiettivi ben precisi.

viene giustamente perseguita  con un testo normativo ad hoc.

Non è possibile che in Italia perseguiamo  i boss mafiosi con la legislazione antimafia,

ma se vengono catturati in altri paesi,  rischiano di farla franca

perché il testo legislativo  è di tipo ordinario.

perché in Italia per i mafiosi  c'è il carcere duro, l'isolamento.

L'Europa si sta giocando un'opportunità  unica di mettersi al pari con l'Italia,

che, per ovvi motivi, ha  la legislazione antimafia migliore al mondo.

Il regime del carcere duro ha come obiettivo

quello di evitare che i boss continuino  dal carcere a esercitare il loro potere.

cosa vuole dire mafia,  anzi "mafie", in Europa