Dopo le recenti rivelazioni dell'elusione fiscale su larga scala attuata attraverso società di base a Panama, l'Europa e la comunità internazionale sapranno elaborare una risposta comune?

Scoppiano le bolle dei paradisi fiscali

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/11577164/n005-160411-001-it.srt

Mentre le rivelazioni dei documenti  panamensi sull'elusione fiscale si ampliano,

il PE dichiara la propria posizione  e prepara la risposta dell'UE.

Secondo alcuni deputati,  è un'occasione per stabilire regole globali

oltre alle misure anti-evasione già in vigore.

La prima cosa da fare  è convocare un vertice con l'ONU e l'OCSE

prima della fine dell'anno  per stabilire tre punti:

primo, che cos'è un paradiso fiscale,  ci occorre una definizione comune.

Secondo, una lista di paradisi fiscali  nel mondo.

Il PE combatte l'elusione fiscale  su vari fronti.

Il mandato della commissione  speciale TAXE,

istituita l'anno scorso dopo lo scandalo  Luxleaks, è stata esteso.

Il PE ha rafforzato  la legge anti-riciclaggio dell'UE

rendendo più trasparenti  alcuni strumenti di elusione.

Il PE vuole clausole di buona governance  fiscale negli accordi internazionali

e chiede che i singoli paesi  si scambino informazioni fiscali.

Non sono affatto scontento  che questa cisti purulenta sia stata incisa.

Stiamo facendo molto, ma non abbastanza.

Qualunque mezzo riveli l'esistenza di abusi

aiuta il PE a portare avanti le richieste  che abbiamo presentato da tempo.

Per ora il PE sta discutendo  dei "panama papers",

poi la Commissione presenterà  una dichiarazione sulla trasparenza fiscale.