L'UE vieta ai pescatori di rigettare in mare il pescato accidentale e ne propone la trasformazione lucrativa.

Verso una pesca sostenibile: il divieto sui rigetti

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/11994320/v007-0024-it.srt

Con il passare degli anni,  l'Europa consuma sempre più pesce -

Ma tutto questo pesce  va pescato da qualche parte,

Nonostante la politica dell'UE  con le quote di pescato

contribuisca a ridurre leggermente  la sovrapesca,

Per introdurre  un modello di pesca più sostenibile,

l'UE proibisce ai pescatori  di rigettare in mare il pesce indesiderato

perché troppo piccolo o di altre specie.

Anche se i pescatori  sono in cerca di una specie precisa,

spesso nelle reti rimangono intrappolate  anche altre specie.

Gli scarti del pescato accidentale  sono uno spreco economico

e hanno effetti disastrosi sulla biodiversità,

non avendo raggiunto  l'età fertile per la riproduzione.

Secondo la legislazione  approvata di recente,

i pescatori saranno obbligati  a trattenere a bordo certe specie di pesci,

L'imposizione delle quote  rappresenta una perdita per loro:

dai pesci piccoli non ricavano nulla,  e come se non bastasse,

ci rimettono il pesce  che non possono più pescare e vendere.

Gli eurodeputati,  tenendo conto di queste difficoltà,

hanno negoziato  con gli Stati membri delle misure

per creare opportunità commerciali  per il pescato accidentale,

come la trasformazione  in farina per l'alimentazione animale.

Sono state approvate anche sanzioni penali

per chi non rispetta il divieto  di rigetto del pescato.

Le misure entreranno in vigore nel 2017  per permettere a tutti di adeguarsi.

L'implementazione e l'efficacia  del divieto di rigetto