Poiché le nostre vite si svolgono sempre più online, il Parlamento afferma che abbiamo bisogno di nuove regole per i fornitori di servizi digitali. Dagli acquisti online ai contenuti condivisi sui social media, gli eurodeputati si basano su un semplice principio: se è illegale offline, deve essere illegale online.

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technology

consumer protection

rights of the individual

DSM (Digital Single Market)

È illegale offline? Che sia illegale anche online!

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/4005921/N01-AFPS-201014-DIGS-IT.srt

per proteggere meglio la nostra vita online.

"Al giorno d'oggi le piattaforme e i fornitori di servizi digitali

per comunicare, condividere informazioni,

per prenotare le vacanze, per prenotare l'hotel,

per effettuare i nostri acquisti online."

Ma non si tratta solo di ciò che compriamo,

si tratta dei dati personali che forniamo

e le notizie e informazioni che leggiamo e condividiamo.

Gli eurodeputati affermano che le nuove regole si basano su un semplice principio:

se è illegale offline, deve essere illegale online.

"Cosa deve fare Twitter contro l'incitamento all'odio e il razzismo?

Cosa deve fare Facebook contro i contenuti con abusi sessuali sui minori?

E cosa deve fare YouTube contro i contenuti che incitano al terrorismo?"

Il Parlamento chiede un quadro giuridico rigoroso,

comprese delle sanzioni, per contrastare i contenuti illegali

e per una migliore supervisione dei contenuti nocivi.

"Si tratta di garantire i diritti fondamentali,

offrendo ai consumatori una scelta e, infine,

vogliamo semplificare l'ingresso nel mercato alle nuove aziende".

Gli eurodeputati rifiutano un approccio generalizzato,

rimarcando che le grandi piattaforme devono assumersi responsabilità,

quelle piccole devono poter avere l'opportunità di crescere

e che i consumatori devono essere protetti.