Il Parlamento sta preparando la sua seconda relazione sulla situazione in Ungheria. Abbiamo intervistato l'eurodeputata Kinga Gál e il relatore portoghese Rui Tavares.

Intervista: preoccupanti sviluppi giuridici e politici in Ungheria?

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/16279111/n003-0245-itx.srt

Nel 2012 l'Ungheria ha adottato una nuova  costituzione proposta dal premier Orbán.

Secondo alcuni,  il partito guidato da Orbán, Fidesz,

ha assunto il controllo  della magistratura e dei media.

e in giugno il Parlamento  voterà una risoluzione

Abbiamo chiesto a Rui Tavares dei Verdi  e a Kinga Gál del PPE

se in Ungheria la democrazia è a rischio.

Se per democrazia si intende  che al potere ci sia una maggioranza,

perché il governo è stato eletto  e ha i due terzi del parlamento.

Se per democrazia si intendono i valori  descritti nell'articolo 2 dei Trattati,

la limitazione dei poteri, il fatto che non sia  solo la maggioranza a comandare,

ma che una maggioranza abbia  la possibilità di evolversi e cambiare

e che dopo la prima ne arrivi un'altra  desiderosa di governare con le sue modalità

senza essere condizionata dalle norme  instaurate in precedenza,

allora la situazione ungherese  va monitorata.

La mia risposta è assolutamente no,  e nemmeno lo stato di diritto.

Io sono convinta che si ha una democrazia

quando il parlamento è liberamente eletto,

quando la maggioranza è assegnata  a un partito, a una fazione,

E abbiamo una maggioranza tanto larga,  nel caso dell'Ungheria,

perché le cose non funzionavano  e la popolazione si aspetta dei cambiamenti,

si aspetta che la situazione  venga modificata.

Di recente, il presidente della Commissione  Barroso ha espresso forti perplessità

sull'ultimo emendamento  alla costituzione ungherese. Ha ragione?

Ci sono disposizioni su vari ambiti:  dalle campagne elettorali ai senzatetto,

fino alla libertà di movimento degli studenti.

C'è una nuova costituzione  che prevede quattro emendamenti

Molti stati membri hanno delle procedure  d'infrazione in corso,

che non sono completamente in linea  con l'acquis comunitario,

allora la Comissione, per il ruolo  che ricopre, ha il dovere di intervenire,

e poi bisogna capire  se si resterà alla fase di ammonimento

L'UE potrebbe essere costretta  ad applicare l'articolo 7,

che prevede la sospensione del diritto  di voto di uno stato in seno al Consiglio

se questo viola i valori fondamentali dell'UE.  Pensate che accadrà?

I primi concetti basilari che si leggono  nei trattati sono contenuti nell'articolo 2,

che dice: "L'Unione si fonda  sui valori del rispetto della dignità umana,

della democrazia, della libertà  e del rispetto dei diritti umani,

È un principio recente, introdotto nel 2009.

Ed è un principio che l'Ungheria  ha contribuito a stabilire,

la parte sui diritti delle minoranze  è stata proposta dall'Ungheria.

L'Ungheria è stata il primo paese a siglare  il trattato con questo nuovo articolo.

E il problema, in sostanza,  è proprio legato all'articolo 2.

La procedura dell'articolo 7  non è mai stata applicata,

perciò nessuno sa che cosa comporterà,  nella pratica.

Ma io spero che se mai si arriverà a tanto,

si procederà in base a criteri  estremamente obiettivi.

Quale sarà il prossimo passo,  dopo il dibattito di oggi?

Presenteremo la bozza di relazione  alla commissione Libertà civili,

come previsto dalla risoluzione  del Parlamento.

La bozza sarà presentata  nelle prossime settimane.

Poi procederemo con gli emendamenti  e la invieremo al governo ungherese.

Daremo al governo ungherese  l'opportunità

di presentare delle osservazioni  prima che la relazione sia votata in plenaria.

Dopo aver lavorato su vari documenti  siamo giunti alla fase

in cui si finalizza una bozza di risoluzione.

Dopo si passerà agli emendamenti  dei vari gruppi politici,

Per questo penso che il dibattito di oggi

non sia stato altro  che una mera questione politica,