Come ha gestito la crisi la Banca Centrale Europea e quale ruolo dovrebbe assumere in futuro? Abbiamo intervistato due eurodeputati mentre il Presidente della BCE Draghi era in visita a Strasburgo.

Intervista: analisi dello stato di salute della BCE

https://api.multimedia.europarl.europa.eu/documents/20125/16277467/n003-0244-it.srt

Nessuno può negare che la BCE,  fin dall'inizio della crisi finanziaria,

abbia giocato un ruolo chiave  nel difendere la stabilità dei prezzi.

la BCE ha contribuito anche  a tamponare la crisi del debito.

Tuttavia, mentre la crisi sociale  si aggrava in tutta l'Europa,

si accende il dibattito sul ruolo  e le responsabilità della BCE.

Abbiamo chiesto un parere  a Werner Langen del PPE

e a Marisa Matias della sinistra unitaria.

Alcuni interventi  sono stati senz'altro positivi,

ad esempio la doppia riduzione  dei tassi d'interesse nel 2011,

che però poi sono stati alzati due volte

in un periodo in cui si iniziavano a vedere  dei timidi segnali di ripresa economica.

E l'azione della BCE ha distrutto  quei primi accenni di ripresa.

Ha fornito temporaneamente liquidità  al sistema bancario per evitarne il collasso.

Ha acquistato titoli di stato per favorire  il consolidamento dei paesi in difficoltà.

Ma non possiamo attribuire alla BCE  i fallimenti degli stati membri.

I detrattori affermano che la BCE  non considera gli effetti più ampi della crisi.

È l'unico organo responsabile  delle misure di austerità?

Il problema è che in alcuni casi  la BCE ha compiuto degli interventi

slegati dalla realtà dei fatti,  come se la crisi non esistesse,

come se l'andamento generale  fosse positivo, ma non è così.

È tutta l'eurozona a essere in recessione,  non solo i paesi periferici.

Negli ultimi anni la BCE  ha svolto un lavoro straordinario,

perché ha ridotto il gap causato dalla  mancata unione economica e monetaria

e dall'incapacità di reagire  degli stati membri.

Ma la BCE si è data da fare anche  per sanare i problemi del settore bancario.

Non c'è motivo di criticare la BCE  se prima non cambiamo i trattati.

La BCE dovrebbe essere più trasparente  di fronte al Parlamento Europeo?

Siamo informati  e partecipiamo alle discussioni.

L'unica questione aperta  è relativa alla domanda:

"Quando saranno pubblicati i rapporti della  BCE sulle decisioni di politica monetaria?"

Questo è un tema dibattuto  che in passato ha già suscitato forti critiche,

ma non ha nulla a che fare  con la valutazione dell'operato della BCE.

Quando la BCE si occupa di compiti  che esulano dal suo mandato,

ma poi si attiene rigidamente alle regole  nel caso del controllo dell'inflazione,

tenendo presente che interferisce  ogni giorno con le nostre vite,

allora sì che va monitorata  democraticamente, non c'è alternativa.

Il primo compito della BCE è mantenere  la stabilità dei prezzi rispetto all'inflazione.

Andrebbe riconsiderato  alla luce della crisi attuale?

È lunga la trafila per cambiare le cose.

La BCE non può infrangere  le regole esistenti.

cioè il rischio posto dall'articolo 126,  paragrafo 7, che impedisce alla BCE

di supervisionare tutte le banche dell'UE.

perché la BCE non possa ampliare  leggermente il suo raggio d'azione

vista la situazione disperata  in cui ci troviamo.

L'unione bancaria darebbe  ampi poteri alla BCE.

sul risanamento del sistema bancario,  sull'unione bancaria, su tutto l'insieme.

Non credo in un sistema che attribuisca  tutti i poteri alla BCE,

senza una distinzione di competenze  tra politica monetaria e supervisione.

Il Consiglio ha ribadito che dev'esserci una  separazione istituzionale e costituzionale

tra la politica monetaria e la supervisione  bancaria. E questo è un punto.

Il secondo punto, al quale mi oppongo  con forza per principio politico,

è il sistema comune di garanzia dei depositi.

Come abbiamo visto con il caso di Cipro,

persino chi crede di avere soluzioni migliori,  come il Presidente Schulz,

si è detto subito disposto a scendere  sotto la soglia dei 100.000 euro.